dal 14 febbraio al 2 giugno 2025
Camera - Centro Italiano per la Fotografia
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Attraverso 160 fotografie e numerose riviste d’epoca, la mostra racconta Henri Cartier-Bresson e l'Italia, per la prima volta in maniera esclusiva ed esaustiva, il rapporto tra Henri Cartier-Bresson – “l’occhio del secolo”, come è stato definito – e l’Italia. Un rapporto lunghissimo, fatto di grande passione (“visto che l’Italia sembra piacerti moltissimo”, gli scrive l’amico Robert Capa nel 1951) e di grande conoscenza, che ha dato vita ad alcune delle immagini più note del fotografo, e dunque della storia della fotografia del Novecento.
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Normanno di nascita e parigino di adozione, Cartier-Bresson frequenta l’Italia a partire dal 1932 – quando ha solo ventiquattro anni – e vi ritorna regolarmente nel corso dei decenni successivi, in particolare negli anni cinquanta. Piacere personale, commissioni delle grandi riviste internazionali – da “Life” a “Harper’s Bazaar”, da “Holiday” a “Vogue” – e committenze dell’industria – in particolare quella di Adriano Olivetti – sono le diverse ragioni che portano il fotografo ad attraversare l’Italia da Nord a Sud, senza tralasciare le isole, per ben quarant’anni, fino alla vigilia del suo abbandono della fotografia professionale, intorno alla metà degli anni settanta. Un lungo e originale percorso, scandito da immagini celeberrime e altre meno conosciute, all’interno del quale, oltre ai luoghi canonici e a quelli meno noti, alle persone comuni, si ritrovano anche alcuni dei protagonisti della cultura italiana del dopoguerra, da Roberto Rossellini a Luchino Visconti, da Giorgio de Chirico a Pier Paolo Pasolini, a dimostrazione di come Cartier-Bresson sia stato in grado di testimoniare con la sua Leica l’evoluzione di un paese nelle sue diverse sfaccettature.
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In collaborazione con Fondation Henri Cartier-Bresson
a cura di Clément Chéroux e Walter Guadagnini