architect: Archea Associati

location: Tirana, Albania

year: 2019

@Pietro Savorelli

Il nuovo Stadio Nazionale dell’Albania, posto nella parte terminale dell’asse principale della città di Tirana, sarà inaugurato il 17 novembre 2019 in occasione della partita Albania-Francia valida per le selezioni agli Europei di Calcio.
Si tratta di un intervento di sostituzione edilizia poiché ubicato nella stessa area dove sorgeva l’originale complesso sportivo dedicato all’atletica e al calcio disegnato alla fine degli anni Trenta dall’architetto fiorentino Gherardo Bosio. L’edificio, ad eccezione della struttura monumentale di ingresso della tribuna autorità, è stato completamente demolito e ricostruito con l’obiettivo di costruire un impianto capace di soddisfare gli standard Uefa, di realizzare un impianto per il calcio integralmente coperto con annessi servizi, funzioni e attività in grado di far vivere l’edificio tutti i giorni con continuità.
Il nuovo stadio è un’opera di architettura e di ingegneria completamente Made in Italy, firmata da Marco Casamonti fondatore dello studio fiorentino Archea Associati. Obiettivo dell’intervento era realizzare un monumento contemporaneo in grado di valorizzare, attraverso un’infrastruttura dedicata allo sport, l’immagine e il ruolo della capitale albanese.

Tre anni di cantiere per costruire un’architettura di grande valore iconico al posto dell’impianto inaugurato nel ’46 con quindicimila posti, diventati poi diciannovemila con un ampliamento nel 1974 in occasione del trentesimo anniversario della Liberazione dell’Albania. Per il nuovo stadio nazionale, lo studio Archea Associati ha soddisfatto le richieste di una committenza privata con la necessità di un intervento economicamente sostenibile. La demolizione si è resa necessaria per poter aumentare la capienza dello stadio, coprirlo in ogni ordine di posto, conservando al contempo lo stesso ruolo simbolico che la struttura originaria rivestiva all’interno della città. Inoltre, per rispettare la storia e la tradizione del luogo e poter mantenere lo stadio all’interno dello stesso sedime, ampliandone però la capacità, lo studio fiorentino ha adottato soluzioni progettuali e tipologiche innovative.

@Pietro Savorelli

È stato mantenuto il disegno urbano immaginato dall’architetto romano Armando Brasini, poi sviluppato concretamente dall’architetto razionalista fiorentino Gherardo Bosio, autore tra l’altro della parte terminale della città di Tirana, compreso lo stesso stadio e il campus universitario costruito a partire dalla fine degli anni Trenta, completato dopo la guerra. E, in continuità con l’intervento di Bosio, Archea Associati ha smontato e ricostruito in modo filologico la facciata monumentale della tribuna autorità, ripristinandola anche come valore e ruolo di elemento di accesso alle aree VIP dello stadio.

Il nuovo stadio si caratterizza per la presenza di tre tribune, invece che quattro, e si presenta come una sorta di teatro classico, riproponendo anche l’idea de La Bombonera di Buenos Aires, in particolare per dare una risposta allo spazio limitato dell’area di progetto. Altro elemento distintivo dell’opera è la torre alta 100 metri, dove tra un anno aprirà le porte un hotel della catena Marriott. Non mancano esempi di torri a ridosso degli impianti sportivi, ma nel caso di Tirana la torre diventa abitabile, non è quindi solo un simbolo, ma rende visibile lo stadio a lunga distanza ed è un punto di osservazione sulla città stessa. Il progetto di Archea Associati tende a generare una spazialità urbana incentrata sull'idea di valorizzazione delle piazze pubbliche che creano nuovi ambiti e possibilità d’uso delle superfici circostanti lo stadio, prima negate alla collettività perché parte integrante dell’impianto sportivo. «Nello stadio progettato da Gherardo Bosio, con un’impronta tradizionale, ovale, questi spazi erano utilizzati per far posto alla pista di atletica che allontana le curve dal campo, occupando gran parte della poca superficie disponibile. Viceversa, il nuovo stadio, impostato all’inglese, con tribune a ridosso del campo, si distingue per una planimetria caratterizzata da controcurve concave che abbracciano idealmente lo spazio antistante le singole facciate dello stadio realizzando piazze di libera fruizione su cui si affacciano anche bar e caffè».

@Pietro Savorelli

Caratteristico l’involucro della nuova infrastruttura sportiva, dove si distinguono i colori rosso e nero che richiamano quelli della bandiera nazionale. Tutte le facciate, per una superficie totale di 30.000 metri quadrati, sono circondate da oltre 3.200 colonne/brise-soleil: elementi verticali, alti un piano, realizzati ad hoc e decorati in bassorilievo con un pattern che ricorda il tessuto degli abiti e dei tappeti tradizionali albanesi. Per quanto riguarda la tecnologia costruttiva, si è optato per una soluzione mista, acciaio e calcestruzzo, in modo da minimizzare l’ingombro degli elementi strutturali verticali a vantaggio delle possibilità di utilizzo delle aree commerciali.

@Pietro Savorelli