location: Milan
year: 2016
Alla Cascina Cuccagna si arriva quasi distrattamente, dopo aver esplorato e divorato con frenesia la moltitudine inarrestabile che caratterizza lo scenario della Milano Design Week.
Questa antica cascina settecentesca nascosta tra i palazzi di Corso Lodi alle spalle di Porta Romana, recuperata grazie ad un progetto di rigenerazione nato dal basso, rappresenta un vero e proprio avamposto agricolo simbolo della relazione vitale tra città e campagna.
Ed è proprio qui, distanti dal clamore mondano, che è andato in scena “Capitalism is over” progetto curato da Raumplan e ACCC – Associazione Consorzio Cantiere Cuccagna, un’ immaginaria festa che celebra la fine del capitalismo. Ipotizzando il crollo di un’economia basata sul capitale, il percorso espositivo ha messo in scena i prodotti simbolo dell’età dell’oro del capitalismo novecentesco contrapposti ai loro successori contemporanei, figli della crisi e di nuovi modelli di business. Parodia, riflessione storica e paradossale palinsesto in cui soffermarsi e porre l’attenzione sul destino della produzione di massa e le contraddizioni, le criticità e le opportunità dettate dagli epocali mutamenti sociali ed economici passati, presenti e futuri. Nella corte interna, il crollo del capitalismo si è celebrato brindando su "Le banquet gaulois" un grande bancone circolare progettato da Matteo Ghidoni / Salottobuono e Jean-Benoît Vétillard, spazio per la celebrazione e la convivialità, dal carattere democratico e comunitario su quale vi erano esposti oggetti semplici dalla forma riconoscibile e costantemente riordinati secondo specifiche esigenze, con la volontà di cambiare e creare possibili configurazioni: da una lezione di cucina a un discorso pubblico, da una performance acustica a una cena aperta a tutti.
Significativa e di grande impatto scenografico ‘Docce troppo alte’ opera di Studio ZarCola (Edoardo Giancola e Federico Zarattini) con Francisco Rodriguez, pensata per assumere diverse conformazioni a seconda dell' evento che può accogliere. Essa infatti è stata pensata per avere due vite: dopo Capitalism is over, dove è stata utilizzata per essere un piccolo palco o spazio polifunzionale, verrà trasportata nel giardino di Villa Arconati in occasione del festival Terraforma per trasformarsi in docce. Questa trasformazione è resa possibile grazie ai teli che possono salire e scendere, lasciando nel primo caso una struttura più permeabile e nel secondo formano piccole stanze dove poter fare la doccia, creando quattro torri a cielo aperto delimitate dai teli e intervallate da spazi d’accesso. La struttura è composta da una ripetizione di portali collegati tra di loro con dei controventi. Questi portali una volta scollegati dai controventi possono essere ruotati in orizzontale per permettere il trasporto su autotreno. Il tutto è stato realizzato in autocostruzione con assi in legno di abete, della misura commerciale di 4 metri, e pretagliate in dimensioni di 3 metri e 1 metro, ottimizzando così l’uso del materiale.
Fulcro dell’esposizione interna, due progetti fotografici che indagano la condizione della produzione industriale italiana: “But it used to be so cool” di Louis De Belle ci racconta con nostalgia il glorioso passato della Olivetti attraverso un viaggio nello stabilimento di Ivrea e negli archivi dell’azienda, simbolo del boom economico italiano e Bigger Faster Cheaper di Delfino Sisto Lignani, reportage dedicato alla situazione industriale contemporanea e alle conseguenze del monopolio delle grandi aziende grazie a prezzi sempre più bassi.
Milan Design Week 2017
April 1 - 9
Cascina Cuccagna, Milano