La proposta di Guendalina Salimei mette al centro l’urgenza del mare come humus originario e destino comune, come occasione nomadica, frontiera mobile, paesaggio interiore dell’uomo che ridisegna architetture liquide e città sommerse. L’anima di Venezia che ne contiene il corpo sempre vivo, ha dichiarato il Ministro Giuli.
Sulla proposta progettuale di Guendalina Salimei, la commissione ha espresso la seguente valutazione: La proposta curatoriale pone al centro della riflessione il tema del mare, la visione del Mediterraneo allargato ai vicini oceani, un elemento forte della cultura italiana che definisce le coste e il territorio. Particolare attenzione è dedicata alla sostenibilità delle trasformazioni, in linea con quanto proposto da Carlo Ratti. La selezione di architetti avviene attraverso una chiamata aperta volta a raccogliere contributi progettuali, teorici e multimediali sul ripensamento del rapporto tra terra e mare. Un comitato scientifico avrà il compito di selezionare le proposte da inserire all’interno del progetto espositivo. L’allestimento si articola in diverse soluzioni, interpretando il concetto di ‘soglia’. Il percorso invita a riflessioni diverse affrontando la memoria del passato attraverso un censimento dello stato di fatto e sul futuro attraverso lo strumento della chiamata aperta; il dispositivo consente una lettura differenziata dei temi attraverso ambienti immersivi, strumenti multimediali e soluzioni interattive.
Guendalina Salimei, architetto e Professore in Progettazione Architettonica alla Sapienza Università di Roma, fonda il T-Studio affiancando la pratica del progetto etico alla ricerca sperimentale, prediligendo interventi in ambienti costruiti e naturali, spesso in condizioni di disagio e degrado, perseguendo un vivere responsabile in ambito sociale, ambientale e tecnologico. È direttore del Master in Progettazione degli Edifici e membro dei comitati scientifici di prestigiose istituzioni come il Centro di Eccellenza Villa Vigoni, l’Accademia Angelica Costantiniana di Lettere Arti e Scienze e la Fondazione Michelucci. Seguendo gli insegnamenti di Zevi e più in generale gli orientamenti propri della scuola di architettura di Roma, sperimenta quella cultura del progetto che individua il fondamento del processo ideativo nel rapporto con la storia, la città, l’urbanistica, la stratificazione dei tessuti edilizi, lo studio del contesto e delle relazioni spaziali, l’interpretazione dell’esistente e del nuovo. Oltre a partecipazioni a convegni, pubblicazioni e un’intensa attività didattica e sul campo, ha realizzato oltre un centinaio di opere tra riqualificazioni, riusi e architetture pubbliche, in Italia e all’estero, conseguendo premi e riconoscimenti nazionali e internazionali. Tra i suoi progetti più importanti: l’ampliamento del Museo Egizio e il recupero di parti del Concentrico di Stupinigi a Torino; la riconversione dell’ex Convento di San Benedetto a Ferrara; il riuso dell’ex Chiesa dell’Annunziata in Museo d’Arte a Foligno; la riqualificazione della Crypta Balbi a Roma; la sistemazione della via Sparano a Bari; i water-front di Napoli Molo Beverello; Taranto Molo San Cataldo e Messina Area ex Fiera. A questi si aggiunge il costante impegno nella riqualificazione delle periferie. Tra i progetti più significativi il “Kilometro Verde” a Corviale, a Roma, progetto che ha ispirato il film “Scusate se esisto” di Riccardo Milani, con Paola Cortellesi.
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