Houses of cards di Fala Atelier

Il volume massimo edificabile è risultato essere una scatola distorta, alta due piani. Rifiutando la frammentazione prevalente nell'ambiente circostante, le cinque case fingono di essere una sola. Un oggetto in tensione tra il collettivo e il privato, una torta nuziale plurale.

La sua coesione risiede in una facciata che avvolge giocosamente i quattro lati, strutturata grossolanamente in fasce verticali: le aperture (porte-fenestre e balconi) si alternano ai muri (completi di corone triangolari e ombelichi di marmo). I ritmi e le eccezioni che si scontrano danno conto dei dissensi interni.

Il piano terra è fluttuante, sospeso su una minigonna di porte di garage. Contiene salotti trasversali, che spaziano tra gli ingressi a ponte sul lato della strada e i giardini sul retro. Gli spazi abitativi oscillano tra pareti trasversali libere, generose e unitarie. Il livello privato è organizzato come la sezione di un frutto. Uno strato di camere da letto ordinate in modo semplice nasconde un nucleo di bagni e spazi di circolazione frivoli. In ogni casa, una colonna solitaria, apparentemente arbitraria, unisce i due piani e dialoga con un'apertura sul tetto che fornisce luce naturale al nucleo centrale. Quindi, nonostante la loro configurazione trasversale, le case hanno degli pseudo-centri: pochi elementi verticali, in posizioni instabili.

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location: marco de canaveses, portugal
dates:2018-21
project team: filipe magalhães ana luisa soares ahmed belkhodja
lera samovich, ana lima joana sendas, paulo sousa
surface area: 820m2
photography: francisco ascensão, giulietta margot