architect: Goffart-Polomé Architectes
location: Charleroi, Belgium
year: 2022
Il progetto complessivo dello studio Goffart-Polomé Architectes mira a trasformare l'edificio Defeld, che per oltre un secolo ha ospitato le scuderie della gendarmeria, in un museo di belle arti con un'immagine forte che invita i visitatori a immergersi nel cuore storico di Charleroi. In origine, questo edificio tutelato condivideva il suo ingresso con la piazza d'armi della stazione di polizia, offrendo un accesso indiretto dallo spazio pubblico.
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Le scuderie Defeld infatti, fanno parte di un complesso più ampio noto come "Caserma Defeld", costruito nel 1887. Il complesso ha ospitato le truppe e i cavalli della polizia fino al 2001. Composta da due ali simmetriche disposte intorno a un cortile triangolare, la caserma è protetta dallo spazio pubblico da un portico in stile neomedievale come molte carceri costruite all'epoca. Nel 2012 il portico è stato demolito per creare uno spazio pubblico e ospitare la nuova torre della polizia progettata dall'architetto francese Jean Nouvel.
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Le scuderie Defeld, una delle ultime testimonianze della caserma, sono destinate a partecipare alla riqualificazione civica del quartiere Ville Haute di Charleroi. L'intervento è consistito essenzialmente nel definire una strategia di accesso all'edificio e nel rendere più evidente la sua presenza in un ambiente urbano caratterizzato dall'onnipresenza della vicina torre della polizia.
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Il portico costituisce una nuova soglia e rappresenta un gesto di benvenuto alla città e ai visitatori. Il nuovo ingresso ha richiesto una trasformazione della facciata anteriore, inizialmente chiusa. Le finestre sono state murate e sostituite da un portale scultoreo in cemento a vista capace di attirare lo sguardo.
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All'interno, il nuovo ingresso definisce anche il progetto. L'ingresso originale sulla piazza, e quindi il livello del suolo al primo piano, è notevolmente più basso rispetto al livello della strada. L'ampio pianerottolo è scandito dal banco della reception e si collega alla scala monumentale che serve sia il primo piano che le stanze del piano superiore. Definisce inoltre l'ingresso all'interno, collega i due piani espositivi e costituisce il punto di partenza del percorso museale.
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Articolato su tre piani, il museo è costituito da due piani espositivi e da un piano amministrativo. Il primo piano è costituito da due sale monumentali con soffitti a doppia altezza, volte in mattoni e colonne in pietra blu che strutturano lo spazio. La prima funge da agorà, un'area di accoglienza per i visitatori destinata ad aventi. La seconda sala è dedicata alle mostre temporanee. A questo scopo, gli arredi, supporto delle opere, sono mobili e si basano sulla distanza tra le colonne di pietra, permettendo di creare scenografie differenti.
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Una delle principali sfide del progetto era il percorso dei visitatori all'interno di un edificio in cui i piani non comunicano fra loro. La creazione di una scala monumentale che separa l'ingresso dagli spazi museali ha permesso di materializzare il collegamento visivo e fisico tra i piani.
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Al secondo piano, dove è esposta la collezione permanente, l'atmosfera minerale e aperta del primo piano lascia il posto a spazi espositivi più intimi e caldi. Le diverse sale, seguendo il principio delle anticamere, sono collegate da aperture posizionate e progettate in modo da enfatizzare la successione e la transizione tra gli spazi attraverso campate alte e strette.
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Il passaggio tra le stanze materializza anche la transizione da un'epoca o da un movimento a un altro. D'altra parte, il viaggio è accentuato da uno spazio generoso e aperto sia all'inizio che alla fine. Una galleria di ritratti ininterrotta riporta infine il visitatore al punto di partenza, l'ingresso del museo.
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