Officine Gullo House, Scuola Comprensiva di Sant'Albino, Ginori 1735, Museo dell'Opera del Duomo di Pisa e Piazza dell’Isolotto sono i cinque progetti che si aggiudicano il premio rivolto alle opere realizzate nei cinque anni precedenti alla pubblicazione del bando, promosso da Consiglio Regionale, Ordini degli Architetti e Ance toscani, con la collaborazione della Fondazione Architetti Firenze. Alla Palazzina Reale, la cerimonia di premiazione e l'inaugurazione della mostra delle opere premiate, menzionate e selezionate.
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Sapiente uso di materiali sostenibili e di alta qualità, valorizzazione del dialogo tra architetture e paesaggio, soluzioni architettoniche che restituiscono, attraverso un linguaggio minimale, la valenza civica dei luoghi, la bellezza come elemento preordinante e altamente comunicativo. I progetti vincitori della terza edizione del Premio Architettura Toscana (PAT) mostrano di aver saputo fare i conti con i tempi attuali e con una nuova concezione di abitare e fruizione degli spazi, dove oggi sembrano contare di più la responsabilità ambientale e il recupero di un carattere squisitamente domestico, a dimensione d’uomo. Delle 140 opere giunte al vaglio della Giuria, si aggiudicano il premio relativo alle cinque categorie previste -opera prima, opera di nuova costruzione, opera di restauro o recupero, opera di allestimenti o interni, opera su spazi pubblici, paesaggio o rigenerazione–le Officine Gullo House (Firenze), la Scuola Comprensiva di Sant’Albino (Montepulciano, Siena), Ginori 1735 (Sesto Fiorentino, Firenze), il Museo dell'Opera del Duomo (Pisa) e Piazza dell’Isolotto (Firenze). La cerimonia di premiazione è in programma questo pomeriggio alle 17 alla Palazzina Reale di piazza Stazione, sede di Ordine e Fondazione Architetti Firenze, quando verrà inaugurata anche la mostra dei 20 progetti, sia vincitori che menzionati e selezionati, e che rimarrà allestita fino al 22 giugno (ore10.00 -13.00/14.30 -19.30, domenica ore14.30-19.30; ingresso libero).
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L’architettura torna, dunque, al centro del dibattito come motore di un necessario rinnovamento del territorio toscano, che riparte anche sotto la spinta di un Premio nato per stimolare riflessioni e diffondere la cultura del progetto come garanzia di qualità ambientale e civile. Fondamentale, in questo processo di costruzione del contemporaneo, l’attività dei giurati. A guidare l’edizione “del ritorno” post pandemia, gli architetti Gianpiero Venturini (presidente), Nicola Di Battista, Gianluca Peluffo, Sofia von Ellrichshausen e la sociologa Daniela Ciaffi. Venturini, fondatore di “Itinerant Office”, è curatore del Festival New Generations e autore del libro “Atlas of emerging practices; Di Battista è stato in precedenza direttore della rivista Domus (dal 2013 al 2017) e attualmente dirige la rivista l’Architetto, la storica rivista del Consiglio nazionale degli Architetti italiani; Peluffo, che dal 2017 ha fondato la “Gianluca Peluffo & Partners”, laboratorio di architettura, urbanistica e arte, è stato insignito nel 2003 del titolo di “Benemerito della Scuola e della Cultura” dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali; von Ellrichshausen, architetto argentino, ha fondato lo studio “Pezo von Ellrichshausen”, nella città cilena di Concepcion; Ciaffi svolge attività di ricerca—azione sul tema della partecipazione degli abitanti alle trasformazioni della città e del territorio È inoltre vice presidente di Labsus, il laboratorio per la sussidiarietà che promuove in tutta l’Italia l’amministrazione condivisa dei beni comuni. “Per la prima volta da Presidente del Consiglio regionale ho il piacere di presentare questa pubblicazione che racconta la terza edizione del Premio Architettura della Toscana", ha detto il Presidente del Consiglio regionale della Toscana Antonio Mazzeo.
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Siamo molto soddisfatti ma come sempre lo consideriamo un punto di partenza, non di arrivo”. “Il Premio sta consolidando la sua identità e la sua funzione di osservatorio ‘sull'architettura toscana’”,ha dichiarato il presidente della Fondazione Architetti Firenze Silvia Ricceri. “La Fondazione, come promotore del dibattito sulla buona architettura nel territorio, sostiene il PAT coordinandone l'organizzazione. Credendo nel valore e nell'importanza che riveste l'architettura in un equilibrio qualitativo tra paesaggio e urbanizzazione, riconosce all'iniziativa il merito culturale come testimonianza dei processi virtuosi”.
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dell’Isolotto
“Il premio PAT segnala le opere di architettura che hanno compiuto un lavoro di sintesi di tutte le componenti del processo edilizio e premia l’architetto ideatore, ma anche il committente ed il costruttore”, ha osservato il presidente dell'Ordine degli Architettidi PisaPatrizia Bongiovanni. “Il PAT è l’espressione più visibile della visione della nostra regione, la Toscana, che assegna al progetto e alla partecipazione un ruolo centrale nel processo di trasformazione e valorizzazione culturale del territorio. Loscopo è promuovere l’interesse della collettività per l’architettura quale opera di ingegno, che acquisisce valore nell’opera costruita, come esito della partecipazione di vari soggetti. Per questo motivo il PATè destinato a chi è riuscito a coniugare le esigenze della committenza con l’idea del progetto e la qualità del prodotto finale”. “Questa terza edizione del Premio di Architettura Toscana era molto attesa e temuta, poiché da un lato la possibilità di constatare un drastico calo di opere realizzate era concreta e dall'altro perché il fermento degli ultimi anni alimentava le speranze di una cospicua partecipazione” ha dichiarato il presidente del Comitato Organizzatore Tommaso Barni.
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“Fortunatamente le attese sono state ripagate e il PAT è stato 'premiato' con 140 opere presentate, più della precedente edizione, e con un'alta qualità, come testimoniano il numero di menzioni e il numero di opere selezionate per la mostra”. “Il Premio Architettura Toscana nasce per la valorizzazione dei principali attori dell'architettura, quali il progettista, il committente e l'impresa, e promuove l'architettura ad opera d'ingegno cui la società partecipa e nella quale la stessa si rappresenta.