Francesco Stelitano

"Mai nel pieno, sempre nel vuoto". Scriveva così Eugenio Montale in "Ex Voto". Certo qua non si parla di amore ma possiamo benissimo traslitterare questo stato d'animo nel progetto di ristrutturazione per una casa Milanese portato avanti dallo studio ATOMAA con Fabio Figaroli.

Le case milanesi - ma questa è una tipologia tipica che deriva dal palazzo all'italiana - sono chiuse all'esterno e si liberano al loro interno; mura all'esterno ma corti aperte nello spazio centrale dove tutti gli appartamenti si affacciano. Pensiamo ai condomini romani, alle case ringhiera ...

E poi la dimensione delle case e la loro distribuzione interna: tante stanze - ognuna con una funzione diversa e spesso con un rivestimento e una colorazione diverso - e un corridoio distributivo. Insomma la tipica soluzione a pettine dove la cucina e il bagno erano caratterizzati per la loro forma stretta e lunga. Ogni porta una stanza; ogni stanza una divisione della casa. Una organizzazione spaziale che riprendeva l'organizzazione sociale di un tempo passato: qua si prepara il cibo, qua si mangia, qua si "fa salotto" e così via. Per non parlare del telefono che aveva una sua postazione e stava sempre accanto alla porta d'ingresso. "Mo' guardo si è rientrato! diceva Sora Lella nel film cult Acqua e Sapone del 1983 di Carlo Verdone; e raccontava tutto questo. Case che, sopratutto per una generazione cresciuta negli anni Ottanta e Novanta hanno scandito la vita familiare.

 

Ma tornando a Montale ecco che questa casa in via Nava aggiorna la tipologia inserendola nel contesto sociale e storico che stiamo vivendo. L'importante spessore del corpo di fabbrica viene liberato al suo interno eliminando il sistema fatto di micro stanze rendendo la planimetria libera da muri e da vincoli.

 

Il vuoto creato viene colmato dall'organizzazione della vita domestica; non è la casa che detta la scansione ma sono le persone che la abitano a creare angoli di vita. "Per questo le porte sono poche, e non sono tutte uguali, e non si chiudono tutte allo stesso modo; alcune sono ad anta unica e alte duecento dieci centimetri, altre a doppia anta a battente e contengono i cappotti e un’altra che sembra un muro, a bilico e alta quanto il soffitto, e colorata e sempre aperta". Così scrivono i progettisti.

 

dovremmo tener sempre presente che lo spazio si frastaglia intorno a ogni albero di ciliegio e a ogni foglia d’ogni ramo che si muove al vento, e a ogni seghettatura del margine d’ogni foglia, e pure si modella su ogni nervatura di foglia, e sulla rete delle venature all’interno della foglia e sulle trafitture di cui in ogni momento le frecce della luce le crivellano, tutto stampato in negativo nella pasta del vuoto, in modo che non c’è cosa che non vi lasci la sua orma, ogni orma possibile di ogni cosa possibile, e insieme ogni trasformazione di queste orme istante per istante, cosicchè il brufolo che cresce sul naso di un califfo o la bolla di sapone che si posa sul seno di una lavandaia cambiano la forma generale dello spazio in tutte le sue dimensioni. (Italo Calvino, Le Cosmicomiche, Milano, 1993)

 

 

 

Francesco Stelitano

Un elemento centrale, un pilastro abitato si erge a divisione spaziale. Quando viene lasciato chiuso è come un elemento di arredo con il suo rivestimento ligneo Alpi dalla colorazione rossastra disegnato da Ettore Sottsass negli anni 80 e utilizzato per la prima volta nella collezione Memphis.

Francesco Stelitano

Ma come ogni scrigno, quando viene aperto interagisce con il contesto; uno specchio posizionato nel lato che guarda l'ingresso, un angolo bar verso il divano, una piccola enoteca verso il tavolo da pranzo. Ecco che quella divisione delle stanze viene sintetizzata in un unico elemento.

Francesco Stelitano

E poi il colore che caratterizza questa casa che non è solo una scelta compositiva ma detta la divisione spaziale e utilizzato come vero e proprio elemento materico. La pavimentazione in cemento non è disegnata ma costruita dalle gocce di cemento pigmentato colato; le piastrelle utilizzate sono state disegnate da ATOMAA assieme a Mosaic Factory. Le Una pedana rialzata scandisce la divisione tra la zona notte e quella giorno. La colorazione utilizzata è quella del color melanzana gioca con il blu quasi majorelle del bagno, lì la carta da parati omaggia Picasso. Niente è lasciato al caso, tutto è gestito in ogni particolare.

 

 

 

Crediti
Cliente: Privato
Tipologia: Appartamento
Luogo: Milano, Italia
Anno: 2023.09
Mq: 100
Progetto architettonico: ATOMAA & Fabio Figaroli
Gruppo di progettazione: Umberto Maj, Andrea del Pedro Pera, Cesare Galligani, Fabio Figaroli, Philip Kolevsohn, Marika Grasso, Andrea Giustozzi
Fotografia: Francesco Stelitano
Project Partners
Impresa: Relazioni Edili RE
Falegname (arredi bespoke): Donghi Arredi
Serramenti: Fratelli Bergamaschi
Porte: Donghi Arredi
Cucina: Donghi Arredi
Fabbro: QUBO costruzioni metalliche
Falegname: Console MATE Design
Pavimenti Bespoke: Mosaic Factory