Un progetto nato dalla volontà di conferire una forte caratterizzazione allo spazio della lobby dell’NH Hotel di via Bartolomeo Colleoni a Milano.
Un intervento specifico che enfatizza l’unicità dello spazio di una chiesa sconsacrata di epoca neorinascimentale del 1930. La soluzione è un lampadario splendente, dall’aspetto monumentale, simbolo di luce, che allude all’immagine del candeliere.
Una “cascata di luce” immaginata da Michele Reginaldi, architetto dello studio Quattroassociati.

A realizzarlo è stata Imoon, azienda che dal 2010 è un player leader nella progettazione e produzione di soluzioni illuminotecniche, con un posizionamento che gioca sul valore della qualità e del design, rigorosamente made in Italy, capace di incarnare quell’immaginario di stile e creatività tipici dell’industria italiana nel mondo. Il progetto realizzato per l’NH Hotel esprime al meglio la filosofia dell’azienda di un custom design concept, soluzioni pensate e costruite con i partner e clienti, progetti che hanno come finalità quella di esaltare nuovi format attraverso la luce.

Gli spazi di ingresso e la lobby dell’hotel sono stati ricavati all’interno di una chiesa sconsacrata di stile neorinascimentale che lo studio ha conservato nei suoi aspetti di architettura civile. Lo spazio destinato a questa area di accoglienza, ampio e alto undici metri, corrisponde all’incrocio tra la navata principale e il transetto della chiesa originaria. Una spazialità, questa, fortemente verticale che doveva essere ridefinita e misurata attraverso un elemento, una presenza, che con la sua luce, alludesse al luogo e ai suoi apparati simbolici; da qui l’idea di un lampadario che ricordasse un candeliere.

Per rappresentare questo elemento di luce l’architetto ha immaginato una struttura di 25 tubolari sospesi, alti 8,5 m, ancorati a un soffitto a specchio di 5x5 m, punteggiati con una serie di corpi illuminanti distribuiti su tutta la loro altezza. Nello specifico è stata definita una maglia quadrata fra i tubolari che regola la distribuzione dei corpi illuminanti, questi organizzati puntualmente in gruppi di tre e distanziati ogni metro e mezzo sull’altezza dei tubolari sospesi. Tre cilindri in policarbonato spazzolato, in PMMA, che per dimensione e colore ricordano l’immagine dei lumini, sono disposti a formare gli assi di un triangolo equilatero fissato al tubolare sospeso, che distribuisce l’alimentazione a ognuna delle tre unità luminose. Questa disposizione dei corpi illuminanti determina un volume sospeso, punteggiato di luce centrale all’interno dello spazio della lobby. L’immagine che si percepisce è quella di una cascata di luce ulteriormente rafforzata dalla riflessione del soffitto a specchio che ne raddoppia l’effetto di spazio-luce. Il sistema di gestione della luce prevede la possibilità di regolare l’intensità luminosa di ogni unità delle tre lampade-lumini della struttura in modo da garantire una luminescenza dinamica, un movimento di luccichii liberi nello spazialità della lobby.